I Relatori
Giorgio Vallortigara - Università di Trieste
Abstract
In questi ultimi anni la ricerca di base ha acquisito molte nuove conoscenze, studiando le
altre menti, le capacità di apprendimento degli animali, delle creature non verbali, non
linguistiche.
Una premessa necessaria per affrontare correttamente l'argomento delle "altre menti" è di
tenere sempre in considerazione il fatto che l'intelligenza, le capacità di apprendimento
non sono qualcosa di unitario, ma piuttosto un arcipelago di abilità differenti che si
sviluppano, si specializzano in specifici domini, a causa di determinate pressioni selettive.
Una prima considerazione è allora che tutti i processi di apprendimento sono, in ultima analisi,
specializzazioni adattive forgiate dalla selezione naturale in risposta a specifici problemi
che gli animali incontrano nel loro ambiente naturale.
Un'altra considerazione è che, sia pure in contesti ambientali diversi, il cervello usa
sempre un po' gli stessi trucchi per i processi cognitivi in generale.
Un'ultima considerazione riguarda il linguaggio: che cosa di specifico i processi linguistici
conferiscono ai meccanismi di pensiero. - Questo è un quesito difficile e ancora non risolto -.
Una ipotesi plausibile suggerisce che le funzioni del linguaggio potrebbero essere indipendenti
dai processi di pensiero, ma indispensabili per la condivisione sociale delle conoscenze,
rendendo espliciti i prodotti dei processi di pensiero.