I Relatori
G. Mosconi - Univ. di Milano - Bicocca (ITA)

Abstract

"Pensiero umano e razionalità"
Le ricerche psicologiche sul ragionamento, particolarmente per il cumulo di prove sperimentali su fallacie e inclinazioni a sistematici errori (biases), portano a considerare l’essere umano un pessimo ragionatore, tanto che secondo P. Wason si deve rispondere affermativamente alla domanda di J. Cohen se “l’irrazionalità umana possa essere dimostrata sperimentalmente”.
Un orientamento analogo a quello tanto chiaramente espresso da Wason si ritrova nelle ricerche di Tversky e Kahneman sulle valutazioni di probabilità in situazione di incertezza.
Sostanzialmente diverso il quadro e l’identikit del soggetto che risulta dalle ricerche sul problem solving, altro principale settore della psicologia del pensiero nella seconda metà del secolo scorso. Qui abbiamo a che fare con solutori sì esposti all’insuccesso, ma che fanno fronte ragionevolmente, e non raramente con successo, alle caratteristiche e ai limiti del loro sistema cognitivo.
Questa rilevante discrepanza deriva dal fatto che le ricerche sul ragionamento, a differenza di quelle sul problem solving, da sempre si siano caratterizzate dal riferimento ad una norma extrapsicologica (come la logica o la teoria della probabilità) e che comunemente il compito sperimentale si sia identificato con un esercizio logico spesso presentato in una forma mascherata. Ciò ha comportato che le risposte dei soggetti siano state valutate secondo le “regole del gioco” della teoria normativa assunta come riferimento senza considerare teoricamente rilevante che tali regole si possono scostare notevolmente da quelle del discorso comune, cioè dalle regole di base della produzione e della comprensione del discorso.